Il Ministero della Salute informa che è stata pubblicata la relazione relativa il Piano Nazionale Residui (PNR) per l’anno 2016. Dai dati emersi il 99,8% dei campioni analizzati è risultato conforme alle regole.
Il Piano Nazionale Residui
Il Piano Nazionale Residui è uno strumento di indagine che permette di monitorare i residui delle sostanze attive a livello farmacologico e degli eventuali contaminanti presenti negli animali, sia in fase di allevamento che di prima lavorazione delle carni. L’indagine si applica agli animali vivi, ai loro escrementi, ai tessuti, ai prodotti di origine animale e, in ultima istanza, negli alimenti per gli animali e le acque di abbeveraggio. Per massimizzare l’efficacia e l’attendibilità del test, i campionamenti avvengono in modalità impreviste ed in giorni non fissi della settimana, in quello che viene definito un vero e proprio “effetto sorpresa”.
Relazione 2016: i numeri
La relazione consuntiva del PNR per l’anno 2016 ci parla di 41.802 campioni analizzati. Di questi, il 99,8% di campioni analizzati è risultato conforme alle normative previste (in accordo con i dati dagli anni passati ed in linea con il trend europeo), mentre è risultato non conforme solo lo 0,12%, del totale di test analizzati, pari a 49 casi.
Nel dettaglio:
- 15.181 sono stati i casi in cui si è ricercato sostanze ad effetto anabolizzante e non autorizzate (categoria A);
- 25.901 sono stati i casi in cui si è ricercato residui medicinali veterinari e agenti contaminanti (categoria B);
- Tra i 49 campioni non conformi alla legge, 47 presentano residui della categoria B e 2 della categoria A.
In una prospettiva futura che riguarda il Piano Nazionale Residui, si assisterà ad un sostanziale cambiamento nelle modalità di trasmissione delle informazioni ad EFSA e Commissione Europea. Novità previste anche sul fronte della rendicontazione dei risultati analitici e delle azioni che faranno seguito agli illeciti riscontrati, al fine di sanare alcune criticità riscontrate nel progetto.