Negli ultimi tempi, si è diffuso in Italia così come in altri paesi europei l’utilizzo delle caraffe che filtrano acqua. Le caraffe filtranti, utili per rendere l’acqua del rubinetto più leggera, ossia priva di calcio e magnesio, sono indicate soltanto per un certo tipo di consumatori, mentre sono da evitare in caso di patologie legate ai reni e per tutti coloro che devono fare una dieta povera di sodio. In sostanza, la caraffa filtrante va a sostituire calcio e magnesio con sodio e potassio, dando all’acqua un sapore (se così si può dire) meno deciso e, appunto, più leggero.
L’Associazione di categoria dei produttori di acqua minerale (Mineracqua) ha recentemente presentato un esposto riguardante sospetti di contaminazione nei filtri che servono per alleggerire l’acqua. L’accusa, avanzata dalla Procura di Torino, riguarda in particolare la presenza di sali di argento e ioni di ammonio nei filtri che, proprio attraverso i filtri, entrerebbero in contatto con l’acqua.
Studi e analisi dell’acqua, effettuati dall’Istituto superiore di sanità, hanno evidenziato una serie di criticità che potrebbero danneggiare l’organismo dell’uomo, anche se ad oggi ancora non esiste una prova certa. I problemi possono interessare da vicino una specifica categoria di consumatori che, come detto prima, devono evitare bevande e alimenti troppo carichi di sodio.
Non esiste al momento una normativa, sia a livello nazionale che comunitario, che regoli l’uso delle caraffe filtranti. Ciascun paese si sta adeguando attraverso analisi di laboratorio specifiche che puntano ad evidenziare meglio le criticità, così da poter organizzare una linea di intervento.