La contaminazione dei cibi è un problema sempre in primo piano per chi si occupa di sicurezza alimentare. Questa volta, sotto i riflettori, ci sono i frutti di bosco, protagonisti di una ricerca dell’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare.
L’EFSA ha infatti di recente pubblicato un parere scientifico dedicato proprio al rischio di contaminazione da Salmonella e norovirus dei frutti di bosco che si può consultare, in inglese, sul sito ufficiale a questo link: Scientific Opinion on the risk posed by pathogens in food of non-animal origin. Part 2 (Salmonella and Norovirus in berries)
La Salmonella è un comune agente batterico causa frequente di tossinfezioni alimentari mentre il norovisrus è un virus che provoca gastroenterite acuta, molto pericolosa se contratta da bambini, anziani o persone immunodepresse. Sia la contaminazione da Salmonella che quella da norovirus rappresentano quindi importanti fattori di rischio per la salubrità dei frutti di bosco come fragole, lamponi e mirtilli, che si tratti di frutta fresca o surgelata, per questo è bene comprendere a fondo le cause di rischio contaminazione e salvaguardare la salute dei consumatori.
Secondo il documento pubblicato dall’EFSA tra i principali rischi di contaminazione troviamo:
- Precipitazioni
- Uso di acqua contaminata per l’irrigazione o per l’applicazione di pesticidi
- Uso di attrezzature infette
La aziende che trattano queste materie prime nelle diverse fasi della filiera alimentare devono garantirne la salubrità rispettando le corrette prassi indicate nel sistema haccp e valutando eventuali contaminazioni con specifiche analisi microbiologiche di laboratorio sugli alimenti.